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L’autismo non è una malattia nel senso tradizionale del termine; è un disturbo generalizzato e pervasivo dello sviluppo. Per questo la cura tradizionalmente intesa non è né possibile né efficace; invece, il prendersi cura, cioè educare, abilitare, assistere può essere fondamentale per migliorare la qualità di vita dell’individuo, “forzando” lo sviluppo psicologico ed intellettivo in modo tale che l’autismo non produca nel tempo importanti disfunzionalità e disabilità. E’ da tempo comprovata l’efficacia dei trattamenti psico-educativi strutturati. Tali trattamenti sono basati sull’apprendimento e fondati sulla stimolazione allo scopo di modificare determinati comportamenti. E’ necessario, quindi, fare un salto di qualità passando dal curare al prendersi cura. Il curare significa fare essenzialmente un trattamento farmacologico che ha come unico scopo la guarigione. Ma questo tipo di approccio non è corretto per l’autismo perché la persona autistica non potrà mai guarire, ma potrà migliorare i propri livelli di indipendenza attraverso migliori e adeguate prestazioni funzionali. La convivenza con un bambino autistico è difficile, e la vita familiare è ben presto sconvolta dai problemi di comportamento, soprattutto in presenza di aggressività. La famiglia vive in una situazione di stress cronico che mette a dura prova la capacità di resistenza dei genitori. Prendersi cura significa farsi carico dei problemi e dei bisogni della persona autistica e della sua famiglia, nella loro globalità. Il metodo psico-educativo è basato, per l’appunto, sul prendersi cura e sul coinvolgimento di tutte le persone che stanno intorno alla persona autistica, primi fra tutti i genitori. Differentemente dal curare, quindi, in cui la figura centrale è il medico, con il prendersi cura diventa centrale il ruolo della famiglia, degli psicologi e delle figure educative in genere, che sono i veri assi portanti dell’abilitazione, inseriti in un contesto di servizi che siano non solo efficienti, ma anche efficaci.

Il Progetto Prometeo si pone come obiettivo la sensibilizzazione di tutti i soggetti coinvolti per l’inserimento delle persone con autismo nella comunità.

Le attività del progetto saranno le seguenti:

1. Trattamenti psico-educativi strutturati. Tali trattamenti sono basati sull’apprendimento e fondati sulla stimolazione allo scopo di modificare determinati comportamenti. La grossa differenza tra questi trattamenti e quelli strettamente “curativi”, quelli cioè basati sulla convinzione che l’autismo sia una malattia che si possa curare (e da cui si può quindi guarire), può essere identificata con due terminologie sostanzialmente diverse: curare ed il prendersi cura.

2. PET THERAPY: Le attività assistite con animali consistono in interventi di tipo educativo ricreativo  di supporto psico-relazionale, finalizzate al miglioramento della qualità di vita e realizzate mediante animali in possesso di adeguate caratteristiche.

3.  MUSICOTERAPIA: La musicoterapia è una modalità di approccio alla persona che utilizza la musica o il suono come strumento di comunicazione non verbale, per intervenire a livello educativo, riabilitativo o terapeutico.

4. PARENT TRAINING: L’associazione L’Aquilone si pone come anello di congiunzione tra il bambino, la famiglia, la scuola e l’ambiente per favorirne l’integrazione ed il miglioramento della qualità della vita.

5. Iniziative orientate alla collettività, interventi di sensibilizzazione, all'avvio di gruppi di mutuo aiuto, all'organizzazione di tavoli di lavoro per una programmazione partecipata dei servizi, ad azioni per far crescere il senso di comunità, fra persone con disabilità diverse (spesso in co-presenza), alle loro famiglie e alle altre figure professionali e non che a vario titolo gravitano attorno ad esse.

Il progetto ha ottenuto il finanziamento dal Centro Servizi del Volontariato della Provincia di Venezia. I risultati del progetto verranno esposti mediante divulgazione sul sito web dell’associazione e mediante la realizzazione di un incontro aperto a tutti sul tema dell’inclusione sociale delle persone con autismo. Gli interventi saranno oggetto di valutazione da parte di psicoterapeute, e realizzati attraverso metodologie validate i cui risultati siano facilmente misurabili in termini di efficacia.