Educare crescendo è il progetto rivolto al singolo, al gruppo e alla collettività sul tema degli Autismi e dell'impatto che questa condizione ha fra le persone con Autismo, le loro famiglie e il mondo (inteso come luogo di relazioni significative: scuola, tempo libero, attività religiose, rapporti di buon vicinato....).
Il lavoro sul singolo, sul gruppo e sulla collettività si articola in attività che partono dalla lettura del bisogno e dalle possibili risposte che in un dato momento è possibile porre in essere, ma anche sollecitare organi e istituzioni a sostenere, attivare o consolidare buone prassi. Educare crescendo si pone l' obiettivo di sfatare miti, pregiudizi e false credenze riguardo gli autismi proprio tirando fuori (dal latino educare, tirar fuori, allevare) andando a potenziare qualità e competenze di tutti e di ciascuno, spesso però inespresse.
Sensibilizzazione, informazione, promozione, condivisione sono alcune delle dimensioni operative che abbiamo individuato per questo progetto. Obiettivo generale del progetto è Accrescere le conoscenze che i bambini hanno del mondo sociale in modo ridurre il disagio e il senso di inadeguatezza che gli proviene dall'entrare in relazione con gli altri incrementando la consapevolezza di quali sono i comportamenti socialmente adeguati; rafforzare la conoscenza del proprio corpo e delle proprie sensazioni attraverso attività manuali. Obiettivi specifici sono: Effettuare una valutazione iniziale dello stress parentale e delle potenzialità del bambino percepite dai genitori; Migliorare la conoscenza del mondo sociale attraverso l'individuazione e il riconoscimento delle principali emozioni; promuovere l'utilizzo di capacità imitative; Incrementare la consapevolezza dei vissuti utilizzando attività creative come canale di manifestazione dello stato interiore; Rafforzare la consapevolezza della propria identità fisica e del proprio corpo. Per raggiungere tali obiettivi si utilizzerà un modello attivo e partecipativo che prevede fasi di potenziamento di alcune abilità e l'utilizzo di laboratori occupazionali.
Il Progetto Prometeo si pone come obiettivo la sensibilizzazione di tutti i soggetti coinvolti per l’inserimento delle persone con autismo nella comunità.
Le attività del progetto sono state le seguenti:
1. Attività preliminari e basilari del progetto:
DESTINATARI DIRETTI: bambini autistici in età scolare;
DESTRINATARI INDIRETTI: nucleo familiare.
Fase 1: All'inizio del progetto si è svolta una riunione d'equipe preliminare con i volontari per l'assegnazione dei compiti, la distribuzione dei ruoli e l'organizzazione delle modalità di divulgazione del progetto.
Fase 2: Il progetto è stato presentato alle famiglie, indivualmente. La valutazione dei comportamenti dei bambini era già nota in quanto oggetto di progetti precedenti.
Fase 3: Sono stati attivati alcuni laboratori:
- LABORATORI ARTISTICO-ESPRESSIVI: laboratori strutturati con libero spazio alla creatività dei ragazzi sfruttando il canale non-verbale per fini educativi-terapeutici.
- LABORATORIO DI ALFABETIZZAZIONE EMOTIVA: attività di gruppo per migliorare la conoscenza delle principali emozioni attraverso l'impiego delle "Storie Figutate", di collage e giochi, in modo da rafforzare e supportare le abilità emotive e imitative.
- USCITE DI GRUPPO: sono state svolte varie uscite in fattoria didattica, in piscina, a Jesolo e Caorle, in gruppo con i genitori, volontari e psicoterapisti.
2. Musicoterapia: uso della musica e degli strumenti musicali in sessioni individuali e in piccoli gruppi, per promuovere, facilitare e rafforzare le persone con autismo, la comunicazione, la relazione, l'apprendimento, la motricità e incoraggiare l'espressione dei naturali bisogni fisici, emotivi, mentali, sociali e cognitivi.
3. Parent training: L’associazione L’Aquilone si pone come anello di congiunzione tra il bambino, la famiglia, la scuola e l’ambiente per favorirne l’integrazione ed il miglioramento della qualità della vita. A tale scopo si è intervenuti durante le riunioni scolastiche e con interventi mirati con le famiglie durante i laboratori pomeridiani.
4. Psicomotricità: per lo sviluppo armonico della persona l'attività psicomotoria consente di mettere in moto contemporaneamente corpo, emozioni e pensieri per sviluppare una consapevolezza del proprio corpo in relazione all'altro e all'uso degli oggetti. L'attività è realizzata in orario extrascolastico, soprattutto durante il periodo estivo.
5. Iniziative orientate alla collettività, interventi di sensibilizzazione, all'organizzazione di tavoli di lavoro per una programmazione partecipata dei servizi, ad azioni per far crescere il senso di comunità, fra persone con disabilità diverse (spesso in co-presenza), alle loro famiglie e alle altre figure professionali e non che a vario titolo gravitano attorno ad esse. Partecipazione a giornate di studio e dibattito e cineforum c/o scuole su invito sul tema degli autismi.
6. Formazione di volontari su tematiche specifiche e informazione scolastica.
7. Realizzazione di iniziative che abbiano ad oggetto la promozione della pesca come momento di socializzazione ed integrazione. Formazione e preparazione di squadre giovanili, diversamente abili e amatori per tornei sportivi dilettantistici e manifestazioni di pesca sportiva. Organizzazione campionato di pesca sportiva dilettantistica per l’anno 2015.
OBIETTIVI RAGGIUNTI DAL PROGETTO
Gli obiettivi posti in sede di progettazione, evidenziati dai risultati delle singole azioni, sono stati in linea generale raggiunti. L’obiettivo principale era quello di creare una rete di contatti, tra operatori, volontari, psicologi, insegnanti e genitori, in grado di affrontare il problema autismo in maniera globale. L’acquisizione di materiale specifico per musicoterapia e psicomotricità ha permesso con l’ausilio o meno di professionisti o volontari, di continuare ad affinare alcune piccole abilità presenti, o al massimo di impiegare in modo proficuo il tempo libero. Infatti il mancato impiego dei “tempi morti” tra le attività scolastiche o di sedute riabilitative, porta ad una regressione delle abilità acquisite, alla comparsa e rafforzamento di alcune tipiche stereotipie o di comportamenti aggressivi. Si è cercato di aumentare il grado di socializzazione dei soggetti con autismo, anche se ogni soggetto presenta caratteristiche diverse che permettono tale socializzazione difficoltosa.
1) Metodologia utilizzata
Sono stati implementati progetti individualizzati e personalizzati ricalcati sulle esigenze e bisogni specifici della persona autistica e contestualmente di modifica del sistema-ambiente e relazionale in cui vive. Gli interventi di gruppo mirano a focalizzare l’attenzione su specifiche tematiche, volte cioè a superare l’approccio medico-centrico e specialistico a vantaggio di un approccio globale nell’intervento sia sulla persona autistica che sulla famiglia e sul mondo relazionale globale afferente. La metodologia sul lavoro di comunità riconosce l’obiettivo primario di costruire e/o rafforzare l’inclusione e la coesione sociale, rafforzando i legami tra le persone della comunità. La festa degli Aquiloni, ha visto la partecipazione della comunità (genitori dei compagni di scuola dei bambini con autismo, la Parrocchia S. Giuseppe Lavoratore, insegnanti, ….), così come le uscite di gruppo ha permesso la verifica di situazioni reali e analisi delle problematiche connesse alla gestione familiare.
2) Particolari problematiche affrontate
La problematica principale è sempre il coinvolgimento di soggetti esterni all’associazione, quali altri genitori (anche con persone autistiche) e soggetti afferenti al sistema scolastico, poiché non sono avvertite in maniera sentita le problematiche connesse all’autismo. In particolare il sistema scolastico tende a resistere al cambiamento . Altre problematiche riguardano i singoli bambini, che essendo diversi tra loro per complessità della sindrome autistica hanno bisogno di interventi mirati, non sempre efficaci inizialmente.
3) Strumenti acquisiti dal progetto ed utilizzati
Materiale per psicomotricità, materiale per la pesca, materiale per le gare sportive e i premi, libri per lo svolgimento delle attività, materiale per svolgimento attività di laboratorio.
4) Atteggiamento delle persone coinvolte nel progetto
Le persone coinvolte hanno avuto un atteggiamento positivo verso tutte le attività, seppure con le difficoltà già evidenziate.
5) Sistema di monitoraggio e valutazione utilizzato
Per il lavoro sul singolo, le sedute sono state effettuate con la supervisione di personale specializzato che stila delle relazioni finali, utili alla valutazione degli interventi e delle attività effettuate. Per i lavori di gruppo sono stati utilizzati incontri e confronti. I progetti sono valutati fin dalla fase iniziale, ma soprattutto nella fase operativa in itinere dove è possibile aggiustare il tiro e renderlo efficace rispetto agli obiettivi fissati. La valutazione finale risente dell’approccio individuale, di gruppo e di comunità, prevede quindi la produzione di relazioni individuali e colloqui, riflessioni e conclusioni sui progetti sul gruppo e sulla comunità anche diffuse tramite il nostro sito internet. Alla fine del progetto sono state fatte delle riunioni di tutte le persone coinvolte al fine di rendere edotti i genitori sui risultati raggiunti e sui progressi realizzati.
Il progetto ha ottenuto il finanziamento dal Centro Servizi del Volontariato della Provincia di Venezia.